“Viva la Pace” è il messaggio che è stato gridato da quasi mille persone, tra bambini e adulti
“Viva la Pace” è il messaggio che è stato gridato da quasi mille persone, tra bambini e adulti, unendosi all’invito del cardinale Augusto Paolo Lojudice. Ieri da San Domenico a San Francesco si è tenuta la quinta edizione di ’In cammino per la pace’, un’iniziativa speciale promossa da Acr, Agesci, Movimento giovanile salesiano e Unitalsi, in collaborazione con il Servizio per la Pastorale dell’infanzia e dell’iniziazione cristiana, il Servizio per la Pastorale familiare, il Servizio per la Cooperazione missiona.ria tra chiese e il Servizio ecumenismo e dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino
Bambini provenienti da tutte le parrocchie e anche i ragazzi delle pastorali giovani delle due Diocesi (comprese quelle di Montepulciano, Chiusi e Pienza) si sono ritrovati alla Basilica di San Domenico, da cui è poi partito il cammino per portare un messaggio di pace tra le vie della città. L’arrivo è stato a San Francesco, dove ad accogliere il ‘popolo in cammino’ c’era l’arcivescovo in persona. “Dobbiamo gridare la pace – ha affermato il cardinale Augusto Paolo Lojudice – Bisogna sentire delle grida forti, che possano risuonare all’infinito su tutto il nostro territorio, se non gridiamo gli altri non sentono. Quando lanciamo dei messaggi forti e densi di significato dobbiamo dirli a gran voce – ha rimarcato –. È anche questo il significato della nostra marcia. La voce dei più piccoli è la voce più squillante che ci sia, quindi, deve essere un grido che portiamo prima di tutto nel nostro cuore e dentro di noi. Perché la pace nasce da noi”. E ancora: “È inutile, quindi, invocare alla pace – ha aggiunto – se poi non siamo noi costruttori di pace, se poi siamo in litigio con un nostro prossimo non possiamo gridare alla pace. La pace parte da noi, quello che conta è portare la pace dentro al cuore”.
L’orchestra Bandao in San Francesco ha concluso la marcia, per ricordare che la pace è possibile ed è questione di ascolto, di accordarsi tra strumenti anche diversi per dar vita a uno spettacolo meraviglioso.
Nell’occasione sono stati raccolti fondi da destinare all’associazione Primero de Majo, con la quale i Bandao sono in costante contatto dal 2003, che opera all’interno della Favela dos Novos Alagados di Salvador de Bahia, per il supporto alle iniziative sociali a favore dei bambini.
La marcia della pace è un’iniziativa creata in maniera sinodale dove tante realtà si incontrano e realizzano questo progetto secondo le esigenze di ciascun gruppo.
Lodovico Andreucci – lanazione.it
Pubblicato il 22 Gennaio 2024