“Tutto posso in Colui che mi dà forza”.La pubblicazione contempla i contributi e le testimonianze di chi ha voluto ricordare la scomparsa della presidente calabrese e vice presidente nazionale.
Dimenticarla è impossibile, ricordarla è una consolazione oltre che un dovere morale per tutti coloro che l’hanno incontrata. Una donna straordinaria Amelia Mazzitelli sotto ogni profilo, umano e personale soprattutto. In ogni suo campo d’azione ha lasciato un’impronta indelebile e tra le sue “opere” più belle c’è, senza dubbio, l’Unitalsi.
Scomparsa prematuramente a marzo del 2019, dopo una breve ma irreversibile malattia, Amelia ha dedicato la sua esistenza all’associazione che si occupa del trasporto delle persone disabili a Lourdes, meta mariana per eccellenza ed emblematico luogo di pellegrinaggio da più di centosessanta anni ormai.
A quattro anni dalla sua prematura dipartita, una pubblicazione alla sua memoria è stata diffusa di recente su iniziativa di Antonio Trapani Lombardo, Cicì Trapani Lombardo e Serena Sillitto, intitolata “Tutto posso in Colui che mi dà forza”.
Si tratta di una raccolta di testimonianze sulla vita di Amelia Mazzitelli, che ha ricoperto il ruolo sia di presidente della sezione di Unitalsi calabrese sia di vicario nazionale dell’associazione stessa. La pubblicazione “nasce dalla richiesta che il responsabile della Pastorale Sanitaria della Diocesi di Roma ha fatto ai partecipanti ad un corso dedicato ai ministri straordinari della comunione e operatori sanitari – si legge nella parte introduttiva della pubblicazione firmata da Antonio Trapani Lombardo – ci è stato chiesto di descrivere una nostra esperienza relativamente ad una persona di cui avevamo potuto constatare il cammino verso il momento finale della sua esistenza terrena. Ho subito pensato ad Amelia, la sua vita e il suo esempio meritavano qualcosa di più di una semplice testimonianza”.
Trapani Lombardo spiega così i motivi che stanno all’origine di questa pubblicazione e prosegue “crediamo che questi scritti possano aiutare tutti coloro che fanno già parte della grande famiglia dell’Unitalsi e coloro che ne faranno parte in futuro”.
Testimonianze, tracce, pensieri, aneddoti su Amelia Mazzitelli da parte di chi l’ha conosciuta profondamente ed ha ricevuto il dono del suo amore, della sua comprensione, della sua inconfondibile fragorosa ed accogliente risata. Ogni contributo pubblicato è un inno ai valori morali e umani di Amelia, in perfetta armonia con le sue scelte di vita, spesso difficili ma sempre coerenti.
Una testimonianza in particolare è quella di don Gianni Polimeni, per venticinque anni assistente spirituale di Unitalsi calabrese. Il sacerdote si è soffermato sull’amore mai lesinato di Amelia per le persone con disabilità. “La rivediamo nel Barellato del treno bianco donarsi senza riserve; e più ancora che nei vari servizi, nel saper sostare accanto alla sorella o al fratello sofferente con tanta dolcezza, sapendo ascoltare la voce del dolore, nella tenerezza di uno sguardo, nel conforto di una carezza, nella discrezione di una parola o nella riservatezza di un orante silenzio”, ha scritto don Gianni ricordando la figura di Amelia Mazzitelli. Ma dove traeva tutta la forza, il coraggio, la perseveranza nel bene malgrado la vita non le abbia risparmiato dolori e sofferenze?
“Tutto posso in Colui che mi dà forza” è il titolo della pubblicazione che richiama il versetto biblico di San Paolo ai Filippesi che Amelia ripeteva spesso, quasi una preghiera continua e quelle parole si sono incarnate in lei, fondendosi con la sua stessa esistenza.
Questo libriccino è solo una piccola ma fondamentale testimonianza della figura di Amelia Mazzitelli, un segno permanente nella memoria di chi l’ha conosciuta e di chi, grazie alla narrazione orale e scritta tramandata, vorrà raccoglierne la preziosa eredità.
di Roberta Pino – Reggio Calabria Today
Pubblicato il 10 Luglio 2023