Il ricordo dell’assistente, Mons. Luigi Bressan e del presidente, Rocco Palese, i fondamenti del volontariato e di una società di pace nel pensiero di Papa Ratzinger e le sue parole all’Unitalsi in occasione della XVII Giornata Mondiale del Malato.
Le occasioni in cui l’Unitalsi ha incontrato Papa Benedetto XVI hanno sempre lasciato in ogni socio ed in ogni volontario un senso di ricchezza e di emozione: ricchezza per la profondità del suo pensiero e del suo insegnamento e emozione per la delicatezza e la tenerezza riflessa nei suoi occhi vivi, attenti e delicati. Così come attenta e delicata è la missione che l’Associazione svolge da ormai quasi 120 anni su tutto il territorio nazionale in assistenza alle persone fragili, bisognose e sole.
“Papa Ratzinger ha messo la sua vita al servizio del Popolo di Dio – ha dichiarato Mons. Luigi Bressan, assistente nazionale Unitalsi – soprattutto con la sua capacità e profondità di analisi teologica sul senso del cristianesimo nella vita di oggi. Con questo spirito ha accettato di essere prima Arcivescovo di Monaco e Frisinga, poi prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e infine Papa. Ha sempre affermato di essere “servitore”, sottolineando in questo le radici profonde della carità: Dio è carità in quanto è servizio all’umanità. Questi sono i fondamenti del volontariato, di una società di pace e di progresso su cui Papa Benedetto XVI ha sempre insistito. La Chiesa deve avere questo pensiero come ispirazione di fondo che da slancio, capacità di sacrificio e speranza. Lo ricordiamo nella preghiera e lo pensiamo accanto a suo fratello Georg che tanto amava”.
Un messaggio di servizio che l’Unitalsi ha da sempre accolto e cercato di coniugare nelle sue molteplici attività.
“Gli anni del suo pontificato – ha dichiarato, nell’apprendere la notizia, Rocco Palese, presidente nazionale Unitalsi – sono stati preziosi, intensi, nutriti di autentica passione per l’uomo, l’umanità è la verità. Il suo sguardo amorevole si è posato su tutti, senza eccezioni: dal concepimento alla morte. La sua parola raccolta nelle encicliche, nelle udienze, nei messaggi e il suo pensiero è sempre stato lucido e vibrante. Il suo insegnamento sulla verità e la sua sensibilità nel promuovere la vita rappresenterà una luce costante che illuminerà il percorso unitalsiano”.
Nel proprio cammino di Associazione al servizio dei fratelli, l’Unitalsi ha sempre messo al centro l’uomo, con i suoi bisogni, le sue difficoltà, le sue sofferenze e malattie.
A questo proposito illuminanti furono le parole che Papa Ratzinger espresse l’11 febbraio 2009 ai volontari dell’Unitalsi in occasione della XVII Giornata Mondiale del Malato:
«Cari fratelli e sorelle, ci rendiamo conto sempre più che la vita dell’uomo non è un bene disponibile, ma un prezioso scrigno da custodire e curare con ogni attenzione possibile, dal momento del suo inizio fino al suo ultimo e naturale compimento. La vita è mistero che di per se stesso chiede responsabilità, amore, pazienza, carità, da parte di tutti e di ciascuno. Ancor più è necessario circondare di premure e rispetto chi è ammalato e sofferente. Questo non è sempre facile; sappiamo però dove poter attingere il coraggio e la pazienza per affrontare le vicissitudini dell’esistenza terrena, in particolare le malattie e ogni genere di sofferenza. Per noi cristiani è in Cristo che si trova la risposta all’enigma del dolore e della morte».
Forti del suo ringraziamento e delle sue parole l’Unitalsi porterà avanti la sua missione alla sequela di Cristo con rinnovato slancio e costruendo mondo di pace, un mondo sì senza guerre, ma soprattutto al servizio dell’uomo e del Popolo di Dio secondo l’insegnamento di Papa Benedetto XVI.
Pubblicato il 31 Dicembre 2022