L’anno volge al termine, ma la Sezione emiliano-romagnola ha voluto concludere il 2022 organizzando un pellegrinaggio a Roma. Nonostante abbiamo imparato a convivere con il Covid , che purtroppo continua a diffondersi rapidamente, una rappresentanza di pellegrini provenienti dalla Diocesi Faenza–Modigliana è riuscita ad essere presente godendo di un viaggio all’insegna della speranza, colmo di spiritualità, senza preoccupazioni e pensieri. Pregare nei principali luoghi di culto e ammirare le bellezze di questa meravigliosa città è sempre una gran gioia e le parole pronunciate da papa Francesco durante l’udienza generale svoltasi in piazza San Pietro ti arrivano nel profondo del cuore riempendolo di pace, amore e serenità.
Consolazione spirituale: l’udienza da papa Francesco
Nel suo discorso il Papa riprendendo il ciclo di catechesi sul Discernimento, ha incentrato la Sua meditazione sul tema:
“La consolazione” .
La consolazione spirituale è una profonda esperienza di gioia interiore che permette di vedere la presenza di Dio in tutte le cose. È un grande dono per la vita spirituale e per tutta la vita.
La consolazione è anche un movimento intimo che ci tocca nel profondo. Non è qualcosa che cerca di forzare la nostra volontà, né un’euforia passeggera. È legato soprattutto alla speranza, rivolta al futuro. La consolazione spirituale non è programmabile a piacere. È un dono dello Spirito Santo che permette la familiarità con Dio. Esistono però false consolazioni che portano a ripiegarsi su se stessi e a non prendersi cura degli altri. La falsa consolazione finisce per lasciarci vuoti e lontani dal centro della nostra esistenza.Per questo dobbiamo essere esigenti, anche quando ci sentiamo confortati.
La falsa consolazione può diventare un pericolo se la cerchiamo fine a se stessa, ossessivamente, dimenticando il Signore, cioè cercando le consolazioni di Dio e non il Dio delle consolazioni che è il dono più grande, più bello.
Queste parole ci stimolano a una profonda riflessione e ricerca personale. Ritrovare noi stessi in comunione con Dio e con gli altri, dopo aver condiviso, anche se per poco, momenti in compagnia di chi, come te, è sofferente non solo nel corpo ma anche nello spirito.
Laura, Segreteria Unitalsi Faenza
Pubblicato il 16 Dicembre 2022